Biografia
Aronne Micael Belial nasce a Oneglia il 16 marzo 1661, magnifico
discendente della razza degli Imperathus Glaciensis, detti anche Tundra
Tore. E' l'ultimo esemplare della sua specie che è scomparsa dalla maggior
parte dell'artico alla fine del Medioevo.
Erano creature possenti e longeve, s’ipotizza anche 1000 anni,
caratterizzate dalla presenza di notevoli quantità di veleno e inchiostro
diluiti nel sangue, una folta pelliccia (sintetica) per porteggersi dal gelo
artico. Possedevano parole molto affilate, taglienti, ma non è
chiaro se fossero un adattamento specifico al loro ambiente o un vezzo
comportamentale, sebbene sia stato suggerito dagli studiosi che potrebbero
aver utilizzato i lemmi come pale da neve, per eliminare le emozioni
dai pensieri e raggiungere sepolti sotto la pelle, i brividi. Si presume che la
loro estinzione sia a causa della limitata alimentazione, dei cambiamenti
climatici e il passaggio a modelli di caccia dell'uomo; arrivando l'era moderna,
l’uccisione di esseri umani divenne impraticabile, questo fu sufficiente a
spingerli nel baratro dell’annullamento totale.
Aronne Micael Belial si definisce l’ultimo scribacchino,
scarabocchia per diletto, per il piacere di raccontarsi e giocare col passato,
inventandolo nuovamente, lo attrae confondere ciò che è stato con ciò che
avrebbe potuto essere.
Aronne un uomo, ammasso inutile di cellule, che è sopravvissito nel
sud dell’Europa errando senza meta, nella continua ricerca di una quanto mai
irrangiungibile illuminazione, un uomo con tutti i limiti dell'esserlo, un uomo
che ha vissuto fra loro, con loro e in loro. Un uomo che ha incontrato un
ANgelo che lo ha soggiogato, amandolo alla follia, trasformando il suo animo in
Micael, insegnandogli il sapore
delle lacrime, quelle che piombano grevi sui nostri cuori, accompagnandolo ai
margini del mondo, nella dimensione del sogno, per poi doverlo abbandonare ai
confini dell'inferno. Dentro ad un dolore che come una spina ogni giorno penetra
un po' più a fondo nell’essere, forgiandolo in Belial, un DeMone. Colpevole, e consapevole, di essere attrente,
invitante, seducente, velenoso, freddo, affilato ma sincero, un imbrattacarte che
si diletta a dipingere paesaggi di emozioni sulla pelle del tempo...
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