Terrificante Essere
nascosti dentro il Ventre della Notte, aspettando
che l'alba squarci il Buio

giovedì 1 novembre 2012


Biografia

Aronne Micael Belial nasce a Oneglia il 16 marzo 1661, magnifico discendente della razza degli Imperathus Glaciensis, detti anche Tundra Tore. E' l'ultimo esemplare della sua specie che è scomparsa dalla maggior parte dell'artico alla fine del Medioevo.  Erano creature possenti e longeve, s’ipotizza anche 1000 anni, caratterizzate dalla presenza di notevoli quantità di veleno e inchiostro diluiti nel sangue, una folta pelliccia (sintetica) per porteggersi dal gelo artico. Possedevano parole molto affilate, taglienti, ma non è chiaro se fossero un adattamento specifico al loro ambiente o un vezzo comportamentale, sebbene sia stato suggerito dagli studiosi che potrebbero aver utilizzato i lemmi come pale da neve, per eliminare le emozioni dai pensieri e raggiungere sepolti sotto la pelle, i brividi. Si presume che la loro estinzione sia a causa della limitata alimentazione, dei cambiamenti climatici e il passaggio a modelli di caccia dell'uomo; arrivando l'era moderna, l’uccisione di esseri umani divenne impraticabile, questo fu sufficiente a spingerli nel baratro dell’annullamento totale.

Aronne Micael Belial si definisce l’ultimo scribacchino, scarabocchia per diletto, per il piacere di raccontarsi e giocare col passato, inventandolo nuovamente, lo attrae confondere ciò che è stato con ciò che avrebbe potuto essere.

Aronne un uomo, ammasso inutile di cellule, che è sopravvissito nel sud dell’Europa errando senza meta, nella continua ricerca di una quanto mai irrangiungibile illuminazione, un uomo con tutti i limiti dell'esserlo, un uomo che ha vissuto fra loro, con loro e in loro. Un uomo che ha incontrato un ANgelo che lo ha soggiogato, amandolo alla follia, trasformando il suo animo in Micael, insegnandogli il sapore delle lacrime, quelle che piombano grevi sui nostri cuori, accompagnandolo ai margini del mondo, nella dimensione del sogno, per poi doverlo abbandonare ai confini dell'inferno. Dentro ad un dolore che come una spina ogni giorno penetra un po' più a fondo nell’essere, forgiandolo in Belial, un DeMone. Colpevole, e consapevole, di essere attrente, invitante, seducente, velenoso, freddo, affilato ma sincero, un imbrattacarte che si diletta a dipingere paesaggi di emozioni sulla pelle del tempo...

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